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Metallica: lars ulrich difende il suono di “and justice for all”

Lo scorso 1 Novembre è stato rilasciato un video di un’intervista ufficiale alla band realizzata a Pittsburgh da David Fricke che vede i METALLICA esprimere le loro opinioni sulla realizzazione ed uscita dell’album “And Justice For All“.

Durante l’intervista Lars ha dichiarato:
“Penso che sia importante dire che non è stato pianificato in quel modo.
Non ci siamo seduti lì ed abbiamo detto, ‘Ad un anno da adesso, avremo un disco che suona in questo modo particolare’.
Non so se la parola “accidentale” si possa applicare in questo caso, ma è solo il risultato di scelte istintive che sono state fatte lungo il cammino per farlo funzionare, per tenere a bada le persone e tutto quel tipo di merda.
Questa è una nostra cosa, nessuno ci farà lo stronzo, nessuno lo toccherà, non faremo entrare nessuno.
Noi siamo i guardiani, fottiti! È stato un po’ il mio ricordo di quell’anno intero”.

Prosegue James con una dichiarazione riguardo l’ingresso nella band di Jason Newsted in sotituzione al defunto Cliff Burton:
“Penso che per lui fosse estremamente dolceamaro.
Come un sogno che si avvera, ma il ‘sto entrando nel ruolo di qualcuno che non riucirò a rimpiazzare’ deve essere stato molto difficile per lui e anche per noi è stato difficile, lo è stato davvero.
E la Psych 101 (libro di psicologia n.d.r.) ti dirà che la nostra rabbia, il nostro dolore e la nostra tristezza sono stati indirizzati a lui, non tutto, ma una grossa parte.
Era un bersaglio facile e penso che ci fossero un paio di cose su Jason, la sua personalità … Era abbastanza stupido per incassare il tutto, il che era positivo per lui.
Penso che fosse un tale fan, e noi lo odiavamo, odiavamo quella parte, volevamo “dis-fanizzarlo” e farlo diventare duro quanto noi, quindi cercare di sconfiggerlo, cacciando il “fan” fuori da lui.
Abbiamo anche cercato di farlo suonare diversamente, come avrebbe fatto Cliff.
Lui suonava con il plettro ed avrebbe seguito qualsiasi cosa io avessi suonato alla chitarra.
Mi ricordo che c’erano momenti in cui suonavo, e semplicemente mi giravo andandomene in giro in modo che non potesse vedere cosa stavo suonando, in modo che non potesse seguimi.
Un po’ come, “Fai tutto ciò che vuoi”.
Ma, ovviamente, dal vivo, si è adattato perfettamente, era una grande forza, e hai sentito il basso dal vivo.
Non aveva paura di salire al microfono e abbaiare ogni volta che ne aveva voglia.
E avrebbe sudato, avrebbe davvero sudato, ed ha messo molto nello show dal vivo, quindi per questo ha guadagnato molto rispetto, almeno penso per noi, una volta che abbiamo iniziato il tour con lui”.

Qui di seguito il video integrale dell’intervista:

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